L’intrattenimento è un’arte in cui «esprimere creatività, raccontare e raccontarsi, essere se stessi».
Nel costruire il suo percorso artistico, Valentina Cole esplora il mondo dell’intrattenimento senza definire limiti o etichette a quello che può essere. Sperimenta il cinema, la tv, la radio, passando con naturalezza dall’una all’altra forma. Una carriera dinamica e poliedrica quanto la sua vita, perché la bellezza è nel “movimento”.
Ciao Valentina! Questo pare essere un periodo di grande fermento per la tua carriera. Sei felice di questo ingresso nel piccolo schermo?

Ciao a voi! Sicuramente più che fermento lo definirei periodo di raccoglimento, periodo dove si inizia a “raccogliere i semi piantati in passato”… dopo tanto studio, sacrifici e determinazione.
Ma tu coltivi anche altre passioni, per esempio quella della radio; raccontaci le tue ambizioni come speaker.
Ho la passione per il mondo artistico a 360 gradi, sono innamorata di qualsiasi mezzo che permetta di esprimere la creatività, in cui si possa raccontare e raccontarsi, essere se stessi. Insomma amo l’intrattenimento in ogni sua forma. Pensa che da piccola venivo soprannominata “l’intrattenitrice”.


La radio? È un mezzo che consente tutto questo, quindi mi piace molto.
(Ah, vi svelo un’altra passione, amo cucinare…)
Invece il tuo principale obiettivo è il cinema, giusto?
Il cinema è il mio grande amore. Avevo 19 anni quando dopo il diploma ho lasciato la mia amata Puglia, la “provincia”. Avevo con me un biglietto, una valigia, pochi soldi: destinazione Roma, la grande capitale. Durante il giorno studiavo cinema e teatro in accademia, mentre la sera lavoravo in una cornetteria per mantenermi.
Hai dichiarato di aver rinunciato a molte occasioni lavorative per la tua determinazione di fare cinema. Ultimamente ti abbiamo vista sul Muro di All Together Now e come speaker radiofonica: cosa è cambiato?
Sicuramente in Italia c’è ancora il “pregiudizio” che se fai tv non puoi essere un’attrice e viceversa. Non sono molto d’accordo su questo. Credo nel concetto di artista a 360 gradi, stile americano. In Italia abbiamo degli esempi; pochi a dire il vero, ma ultimamente ce ne sono.

Bisogna fare delle scelte lungo il percorso artistico, ma ciò non vieta soprattutto a inizio carriera di sperimentare, sezionare e infine scegliere. Così è arrivato All Together Now con Michelle Hunziker, la meravigliosa regia di Roberto Cenci e un autore che stimo moltissimo, Marco Salvati. Mi hanno dato l’opportunità di essere me stessa. Sono grata a tutti loro e li ringrazio davvero, perché con questa esperienza e le altre in tv, ho riscoperto l’amore per l’intrattenimento e la fiamma che per un po’ avevo spento.
Sei nata a Foggia, hai studiato a Roma, ora vivi a Milano. Ti calza questa vita così dinamica?
Sono una persona che odia la monotonia. La Puglia sarà sempre la mia casa, Roma è stata la mia scuola, Milano è ora la mia rinascita. Ciò che non è mai cambiato sono i miei valori; loro sono sempre con me e li porterò in qualsiasi posto andrò.
La tua famiglia ti sostiene nelle tue scelte professionali?
Avevo 4 anni quando dicevo ai miei genitori «io voglio essere un’artista, voglio lavorare nel cinema e nella tv». Organizzavo per il quartiere spettacoli dove recitavo, conducevo, ballavo; a casa mi mettevo davanti allo specchio e sognavo di essere sul palco. Ho sempre avuto le idee chiare su cosa volevo.
Sono stata fortunata perché la mia famiglia da sempre mi lascia spazio per fare quello che amo, pur restandomi sempre accanto.


Sei seguitissima sui social, ma raramente pubblichi immagini della tua vita privata. Sei riservata?
I social sono meravigliosi se usati nel modo giusto, ma penso anche che non sono la realtà. Io mi godo la vita: hic et nunc, “qui ed ora”; assaporo ogni attimo. Quindi i social li uso per lavoro come è giusto che sia.
La tua impareggiabile bellezza ti ha aiutata nel mondo dello show?
La mia bellezza? Beh, ho scritto un monologo che ho pubblicato sui miei social su questo argomento.
La bellezza ha i suoi pro e i suoi contro. Ahimè, sono più i contro in questo mestiere perché purtroppo la gente dà peso all’abito e si ferma lì, senza andare nel profondo. La bellezza non è una scelta, non è una “colpa”, non significa essere superficiali e che non si ha un mondo meraviglioso dentro; o ancora, che artisticamente non si è “adatti”. Si può essere belle e brave.

I tuoi progetti per il futuro?
Vivo giorno per giorno, ma in questo periodo sono focalizzata sul lavoro; voglio realizzare a piccoli passi tutto quello che ho sempre sognato.
Un’ultima curiosità. Un pregio e un difetto di cui non tutti sono a conoscenza.
Pregio: sono generosa e buona.
Difetto: sono troppo perfezionista.