Ogni mese un topic diverso per scoprire e riscoprire autori del panorama letterario di tutti i tempi.
Chi l’ha detto che il teatro non si possa anche leggere? Nello spaesamento da rientro, tre proposte insolite per esplorare la magia dei dialoghi e imparare a conoscere tre grandi maestri americani del secolo scorso.
Tennessee Williams – Un tram che si chiama desiderio. Einaudi, 1963.

New Orleans, profondo Sud, siamo negli anni Quaranta. Un bel giorno, Blanche si presenta a casa di Stella, sua sorella, sposata con Stanley, un uomo rozzo eppur sensuale. Nel piccolo appartamento tra i tre scoppia un dramma crudo, intenso, che non risparmia nulla. Ricca di metafore, con frasi e battute che ormai fanno parte dell’immaginario occidentale, questa è l’opera più celebre di Williams, raffinato conoscitore dell’animo umano, ironico e grande anticipatore dei tempi. Da leggere perché se di dramma si tratta, questo è certamente uno dei più riusciti di sempre.
Arthur Miller – Morte di un commesso viaggiatore. Einaudi, 1979.

Willy Loman, ha 63 anni ed è uno squisito prodotto della cultura americana. Ha lavorato sodo e ha realizzato i suoi sogni. Eppure adesso sta inesorabilmente invecchiando, tanto da non essere più in grado di guidare la sua auto. Cosa che lo sconvolge e lo manda in confusione. Nella sua testa, ormai coesistono passato e presente e anche i figli notano che sta diventando sempre più strano. Una drammaturgia strabiliante, il successo più importante del teatro americano del dopoguerra che è presto diventato conosciuto in tutto il mondo.
David Mamet – Boston Marriage. Einaudi, 2002.

Il titolo fa riferimento a un modo di dire in uso alla fine dell’Ottocento che indicava un duraturo legame lesbico. Le protagoniste sono tre donne, due dame e una cameriera. Le due signore, sotto agli abiti eleganti, celano un carattere forte, ironico, in netto contrasto con le buone maniere che ostentano. Un tempo erano una coppia, oggi si nascondono entro le strutture socialmente accettate. Eppure, lo spirito di un tempo non è ancora perduto. Una lettura divertente, a tratti esilarante, da leggere quando si ha bisogno di vera e sana ironia.