Sara scoprì le sue ambizioni all’età di nove anni.
Si accorse che la tv non era solo una bella forma di intrattenimento: quel mondo patinato ne celava un altro, molto più curioso e ricco di quello in superficie.
Voleva scoprirne i meccanismi, voleva conoscerne i segreti. Voleva far parte di quel mondo nascosto in cui lo spettacolo prende vita.
Da allora Sara non ha mai smesso di evolvere. Mossa dalla creatività e dalla passione, guidata dalla disciplina e dal desiderio di provare.
Modella, attrice, conduttrice, content manager…
la narrazione della nostra vita siamo noi a crearla, se qualcosa non va come deve andare mi armo di strumenti nuovi per evolvere
Benvenuta tra le nostre pagine Sara. Iniziamo col conoscere le tue origini.
Ho 26 anni, nata e cresciuta a Roma. I miei colori potrebbero far pensare a origini nordiche, in realtà la mia famiglia è romana da molte generazioni. Sono talmente legata alla mia città che a volte fatico all’idea di potermi vedere altrove da qui. Amo i colori, le strade… L’eterna bellezza di Roma, impareggiabile!

Sappiamo che la tua carriera di modella è iniziata quando eri davvero giovanissima, vuoi raccontarci come tutto ha avuto inizio?
Ero una bambina particolarmente attratta dalla televisione. Non ero solita guardare cartoni animati o lunghi film “per bambini”, mi interessava piuttosto capire cosa ci fosse dietro quel mondo patinato. Cercavo di intercettare piccoli errori, insomma volevo capirne di più e quale miglior modo se non lavorarci “dentro”. Avevo poco più di 9 anni e chiesi a mia mamma di iscrivermi in un’agenzia. Non fu facile, ai tempi non ci si poteva affidare a una semplice ricerca su internet e poi bisognava valutare da vicino la professionalità delle agenzie — sembrava essere a tutti gli effetti un lavoro per pochi.
La mia determinazione, unita alla pazienza e alla disponibilità di mia mamma portarono sulla strada giusta, trovammo un’agenzia per bambini. Mi iscrissi e poco dopo fui chiamata per il mio primo casting. Di lì a poco mi ritrovai a Milano sul set di Sketch Up — una serie tv targata Disney Channel — nei panni della Principessa Rosa, un ruolo comico. Quante volte ho desiderato di potermi cimentare di nuovo in questa cifra così divertente e irriverente… Vedremo.


Sei molto impegnata tra sfilate e piccolo schermo, ma nel cuore Sara si sente più top model o attrice? E quale esperienza lavorativa ti ha lasciato il più bel ricordo finora?
Lavoro da moltissimi anni, ho iniziato nel lontano 2010 e ho collezionato esperienze in ogni segmento del settore audiovisivo. Ho girato documentari, ho scattato campagne pubblicitarie nazionali e internazionali, ho conosciuto registi straordinari. Ho fatto la comparsa, ma anche la protagonista; videoclip con cantanti come Irama, serie tv come Don Matteo; un film horror.
La moda è un mondo meraviglioso, ha l’obiettivo di arrivare sotto gli occhi di tutti, ma in pochi la traducono nella sua essenza più straordinaria. Il cinema è grandioso, e appartiene a chi lo ama. La tv arriva a tutti, inspiegabilmente è il media più diretto, anche se ignorato riesce nell’intento di coinvolgere e arrivare al grande pubblico. L’esperienza più bella per me è stata la conduzione di un programma sportivo su una rete locale, a fianco di una grande firma del Corriere dello Sport (Roberto Maida).

A quali progetti lavorativi ti stai dedicando ora?
Ho appena finito di girare una serie per Netflix, dal titolo Supersex — regia di Matteo Rovere, con Alessandro Borghi nel ruolo di Rocco Siffredi. La serie racconterà la vita del pornodivo e io servirò il racconto nel ruolo di Milly D’Abbraccio, celebre pornoattrice degli anni ‘80. È stato un ruolo così diverso da tutte le mie precedenti interpretazioni: sono stata spesso “eterea”, “trasognante”, nella serie invece sono decisa, sexy e sprigiono un’incredibile energia femminile. I costumi e il trucco mi hanno resa decisamente estrema nel manifestare una sessualità forte, la regia e i grandi attori sul set sono stati un esempio per me. Ho imparato a lasciarmi andare, ho dovuto tirar fuori tutta la mia carica erotica. L’ho fatto per il personaggio, ma ammetto di essermi decisamente divertita…


Certamente nel tuo settore la rivalità e i pregiudizi non mancano. Ti è capitato di dover affrontare momenti difficili? E come hai reagito?
Non siamo responsabili in toto per il comportamento degli altri. Quando mi sono stati imposti dei limiti li ho aggirati; in questo mestiere sono tantissimi i no, e le insidie sono all’ordine del giorno. Sono analitica nel cercare di capire dove e come migliorare, ma sono serafica nel credere che la narrazione della nostra vita siamo noi a crearla, se qualcosa non va come deve andare mi armo di strumenti nuovi per evolvere.
Durante la pandemia, ad esempio, il lavoro non c’era ed io implodevo di creatività e voglia di fare, volevo farmi trovare pronta a qualsiasi proposta televisiva o giornalistica, così decisi di fare pratica. Fresca di laurea in Scienze Politiche (2019), mi sono iscritta ad un corso di giornalismo. Da lì a breve — nel mentre del mio praticantato — è arrivata una proposta straordinaria: la direzione artistica ed editoriale di un portale online della mia città Roma.com. Ho lavorato per un anno alla creazione di format, contenuti, interviste, rassegne, dirette. Una grande scuola.
La tua bellezza non ha bisogno di tante parole, qual è la tua formula per essere sempre così in forma?
Parola d’ordine EQUILIBRIO. Per quanto mi riguarda nessuna scorciatoia: disciplina, senso della misura, ma soprattutto informazione. Spesso si sottovaluta l’importanza di conoscere il funzionamento del nostro corpo o sapere come abbinare funzionalmente i cibi in tavola.

In palestra mi piace abbinare l’attività pesistica (che svolgo da oltre 10 anni) al lavoro aerobico; mixo, invento e mi diverto. Faccio la stessa cosa anche in cucina, vivo da sola da quando avevo 18 anni e necessità fa virtù. Ho imparato a conoscere il cibo e mi piace creare abbinamenti sempre nuovi al fine di farli “funzionare” bene dentro il mio corpo. Amo cucinare ma non datemi un ricettario… per me la cucina è “a sentimento”.
Un consiglio? 80% disciplina e rigore; 20% vizi e stravizi, a compensare. Condivido da molti anni quello che mangio sul mio profilo Instagram @saramatteucci22, provare per credere!
Svelaci un tuo pregio e un tuo difetto.
Sono insolente, non riesco a sottostare alle convenzioni. Detesto l’ipocrisia e credo di volermi piuttosto bene da sapere dove e con chi stare al fine di “starci bene”. È un po’ il mio mantra e presuppone una certa coerenza, in primis verso me stessa; ecco questo direi essere invece il mio pregio.
Dai social ci sembra di intuire che sei piuttosto gelosa della tua privacy, ma siamo curiosi di sapere qualche dettaglio della tua vita sentimentale.
Sono molto gelosa della mia privacy. Quando ho capito che l’esposizione delle mie vicende personali portava a scoprire la mia parte più vulnerabile ho preferito farne a meno. Non amo la tendenza del racconto 2.0 sui social. In passato ero piuttosto espansiva e mi piaceva coinvolgere tutto e tutti nella mia vita, crescendo ho capito che proteggere i sentimenti è una cosa importante, quantomeno per me. È un argomento molto attuale, ho tenuto una lectio all’Università di Roma Tre approfondendo il tema con dei ragazzi molto più giovani di me, l’esito è stato interessante. Insomma, ci sto provando a sviare la domanda… Posso dire di essere legata all’amore, anzi, al mio amore…
Oltre alla moda e alla recitazione hai altre passioni?

Come accennavo prima, la creatività è il motore della mia vita. A Marzo 2022 ho avviato la mia startup Fabula Experience, un’esperienza sensoriale molto suggestiva nel cuore di Roma: all’interno di un teatro privato l’ospite assiste a uno show bilingue dal vivo inclusivo di cena realizzata da un personal chef. Ho ideato e scritto lo spettacolo, e curato nei minimi dettagli la messa in scena del tutto. Oggi voglio far crescere il progetto guardando al sociale. Sto organizzando un grande evento che coinvolgerà il pubblico in prima persona attraverso la stimolazione dei sensi. Vorrei far luce su tematiche sociali e ambientali, rendere urgente un cambiamento. Non posso dire altro, insomma la mia passione è anche il mio secondo lavoro.
Se dovessimo riassumere la tua filosofia di vita con un motto, quale sarebbe?
Qualche tempo fa mi ha colpito questa frase: «Tu sei una che crede di annoiarsi ma in realtà non si annoia mai»; credo di vivere di convinzioni cercate e costruite tra felicità e sconforto, cose di cui talvolta faccio fatica a liberarmi. Ma quando accade, mi pervade un senso di gioia inaspettata e mi ricordo di quanto sia importante cercare sempre nuovi stimoli, e mi ripeto: NON AVER PAURA.
PH© Nicholas Fols
@nicholas.fols