Toro
Dopo le piacevoli scoperte fatte osservando la zona di Padova delimitata dal segno dell’Ariete (nello scorso numero di VPOCKET), passiamo a vedere se le cose continuano a sorprenderci anche in quella delimitata dal segno del Toro. Prima però vediamo quali simboli ci tramanda la tradizione astrologica per il segno del Toro: Toro, che ricordo, è governato da Venere, il pianeta legato alla bellezza, all’arte e al gusto. Astrologicamente il Toro rappresenta la stabilità della natura, l’alimentazione nel suo senso generale, l’economia e le finanze, la difesa della proprietà.
Un segno quindi molto diverso da quello dell’Ariete, che invece è tutto azione e dinamismo.
Un segno, il Toro, più propenso alla quiete e alla tranquillità, teso verso il lavoro e la produzione.
Per farsi un’idea della zona coperta dal segno del Toro nella piantina di Padova, basta immaginare di partire da Piazza dei Signori, andare verso il Duomo e, in linea d’aria, proseguire verso la zona della Sacra Famiglia.
Incamminandosi da Piazza dei Signori verso Piazza Duomo, alzando la testa (verso destra) prima di entrare, possiamo leggere la scritta sopra a un vecchio portone: Palazzo del Monte di Pietà. Non credo servano spiegazioni per abbinare questa medioevale costruzione con il segno del Toro. Banco dei Pegni uguale soldi e risparmi.
Illuminante, almeno per la nostra ricerca, è l’odierna destinazione d’uso del palazzo: esposizione di mostre d’arte. Arte che sta a Venere, Venere che governa il Toro.
Proseguiamo verso la piazza e se guardiamo alla destra del Duomo stesso, possiamo vedere il Battistero, risalente al XII secolo. Adesso tenetevi forte perché all’interno del Battistero si trovano innumerevoli opere d’arte (Arte/Venere/Toro), degli affreschi che da poco fanno parte del “Patrimonio dell’Umanità”. Ma quello che ci interessa di più è il nome di chi li ha eseguiti: Giusto de’ Menabuoi. Menabuoi, appunto, nomen omen per il segno del Toro.
Restiamo un attimo in questa piazza perché il Duomo, oltre che centro di culto, vede nelle sue vicinanze la sede della Curia Vescovile che — mi si corregga se sbaglio — è l’apparato economico ed amministrativo della Diocesi. Guarda caso la sede amministrativa della Diocesi si trova proprio nella zona del segno del Toro.
Incamminiamoci adesso per via Vescovado, perché ci è venuta voglia di andare a vedere la famosa Specola. Verso la fine di via Vescovado giriamo a sinistra in via Speroni dove troviamo un importante istituto scolastico padovano: l’istituto Belzoni. Già il nome dell’istituto si associa ad un personaggio che ha fatto della ricerca e del profitto proveniente dall’arte una ragione di vita (ancora Arte/Venere/Toro), ma non ci basta perché il Belzoni è un istituto per geometri ed è cosa chiara a tutti che il “geometra” studia la terra: terra, lavori sulla terra, Toro.

Pochi passi ancora ed usciamo in riviera Paleocapa Pietro. Il caso ha voluto che la riviera che ci porta alla Specola abbia preso il nome da un ufficiale del genio nell’esercito del Regno italico, ingegnere del corpo acque e strade a Venezia.
Infatti, in questa zona entra il nostro amato Bacchiglione e che cosa fa proprio qui? Si divide in due corsi (numero due/Toro) che vanno a circondare e portare fecondità e lavoro all’intera Padova vecchia. Fecondità e lavoro sono parole da grammatica per il segno del Toro. Anticamente, ma anche al giorno d’oggi, l’acqua era uno dei beni più preziosi e, cosa risaputa, nutrimento essenziale per la terra. Ultimamente è stata creata proprio in questo punto di divisione del Bacchiglione, un’oasi naturale con l’immissione di varie specie di volatili che, guarda caso, si sono ambientati benissimo.
Da notare quanti riferimenti abbiamo trovato in relazione al segno del Toro in questa piccola zona appena percorsa. Più si resta dentro la città antica e più è facile imbattersi in queste “coincidenze”.
Ma se usciamo dalle mura di Padova, sempre nella zona coperta dal segno del Toro, entriamo nel quartiere della Sacra Famiglia. Ora, se ricordate che nella zona del segno dell’Ariete abbiamo trovato moltissime vie con nomi di battaglie che si legano al simbolismo dell’Ariete/Marte, appena si entra nella zona Toro i nomi delle vie cambiano. Qui infatti, quasi tutte portano i nomi di città. Controllare per credere.
La “città” è in chiara analogia col simbolismo del Toro, dato che le città in principio vengono costruite come difesa delle proprietà e in seguito riuniscono gruppi di persone che producono e lavorano per uno scopo comune: procurarsi le cose necessarie per vivere.