domenica, Settembre 24, 2023

Modà

Il vostro gruppo è nato nel 2002 (nel 2000 se non ne facciamo una questione di nomenclatura). Una carriera decisamente longeva, costellata di grandi successi, ma anche con qualche salita impervia. Qual è il collante tra voi? 

Ci siamo chiesti spesso anche noi cosa ci tiene insieme da così tanti anni, e la risposta è stata in realtà sempre la stessa: il rispetto reciproco e il rispetto dei ruoli di ogni componente. Ognuno di noi sa fare molto bene qualcosa, e lo fa senza intervenire troppo sulle cose che fanno gli altri. Ovviamente tutto questo è avvolto nella comune passione per la musica e per un genere musicale che ci trova sempre d’accordo.

Tante cose sono cambiate dai vostri esordi: quali sono i segreti per continuare a fare musica ad altissimo livello come voi: la passione e la tenacia sono sufficienti?

Passione e tenacia sono sicuramente fondamentali, ma c’è anche la coerenza. Coerenza significa non abbassarsi ad accettare i compromessi che il sistema oggi richiederebbe, solo per cercare di rimanere al passo, magari scrivendo canzoni che per noi significano poco. Abbiamo sempre puntato a fare quello che ci piace, maturando ovviamente cambiamenti che seguono la nostra crescita personale: parlare d’amore a vent’anni non è come farlo a quarantacinque, però siamo sempre rimasti noi stessi, cantando la nostra quotidianità e la nostra vita vera. Il pubblico ha apprezzato tutto questo e seguendoci è cresciuto insieme a noi, premiando proprio la coerenza che abbiamo messo nel nostro lavoro e nella nostra musica.

Kekko ultimamente ha avuto qualche problema di salute che sta affrontando con coraggio. Molti hanno interpretato il prolungato silenzio della band come una dichiarazione di intenti: sciogliersi. Ma forse questa è proprio la vera essenza delle unioni affiatate e dell’amicizia: esserci sempre, anche senza farsi vedere. È così tra voi?

[NdR ~ risponde Kekko]

È vero. Ogni volta che non ci facciamo sentire per un po’ le voci corrono, ma io dico sempre che quando i Modà si scioglieranno prima di tutto lo dichiareranno apertamente, e poi succederà quando io deciderò di non fare più il musicista. Non voglio fare il solista, non mi è mai interessato e non è una mia esigenza. 

Indubbiamente siamo sempre amici affiatati, anche quando il grande pubblico non ci vede: dopo tournée lunghe come quella che stiamo affrontando in questo momento, può capitare che non abbiamo proprio voglia di vederci e sentirci per un po’, perché siamo stati insieme talmente tanto che dobbiamo staccare la spina. Ma questo ovviamente non significa che non siamo amici; anzi, quando ritroviamo l’equilibrio abbiamo proprio l’esigenza di vederci e stare insieme … Ma non penso che questo capiti solo ai Modà, credo sia così in tutte le band. 

Ora siete in dirittura d’arrivo con il Tour Live 2023, in cui condividete il palco con un’orchestra sinfonica; avete registrato molti sold out e aggiunto date in corsa per soddisfare tutti i vostri fan. Come sta andando? 

Crediamo sia il tour più bello della nostra vita! Siamo felici che i fan abbiano apprezzato questo nuovo modo di affrontare il palco, ovvero non solo con le canzoni ma anche attraverso aneddoti, racconti di vita, sia personali sia professionali, facendo scoprire una parte di noi che attraverso le canzoni magari non riusciamo a far vedere. Spesso le nostre canzoni sono romantiche, malinconiche, a volte tristi; invece noi siamo allegri, divertenti. Inoltre avere il privilegio di fare un intero tour con un’orchestra è stata la cosa più bella che potesse capitarci. È un’esperienza che ci regala grande soddisfazione e che speriamo di poter ripetere in futuro. 

Nonostante la vostra energia, possiamo quasi affermare che la vostra sia una band di altri tempi: all’inizio della carriera, i social come TikTok non erano diffusi come oggi. Cosa vedete nei giovani talenti della musica moderna, che per esempio avete ritrovato sul palcoscenico di Sanremo 2023, e che sicuramente hanno avuto esordi diametralmente opposti ai vostri? 

Talenti, ad essere onesti, non se ne vedono tanti; ci sono invece molti personaggi in circolazione. È una sorta di cambio generazionale velocissimo che avviene ogni anno, quindi è difficile sentire nelle canzoni materiale duraturo. Ci sono anche colleghi decisamente meno giovani e più navigati che purtroppo si sono adattati a queste tendenze pur di ottenere qualche clic in più sui social; non tutti per fortuna, molti cantautori continuano a lavorare con grande coerenza e rispettando tutto quello che hanno fatto in precedenza. 

Purtroppo questo meccanismo fa male alla musica, e fa male ai tanti giovani che studiano, che conoscono bene la musica e nonostante immensi sforzi non riescono ad emergere; questo è molto pericoloso e anche molto triste. 

A proposito di Sanremo 2023, una canzone così sincera e aperta che la commozione si toccava con mano; un’emozione che si intrecciava con quella del ritorno sul vibrante palcoscenico della kermesse dopo 10 anni. Come vi siete sentiti quando la giostra mediatica sanremese si è spenta?

[NdR ~ risponde Kekko] 

Lasciami e tutta l’esperienza di Sanremo sono state una sfida con me stesso: quando ho cominciato a curarmi per la depressione ho inserito nella mia vita una serie di obiettivi da raggiungere, e dentro questo elenco c’erano tutte le mie paure. Tra queste c’era anche quel palco. Ho fortemente voluto arrivarci con questo brano, per aiutare chi soffre di questa malattia a parlarne, perché parlarne senza vergogna è uno dei passi più importanti sulla strada della guarigione. Ho creduto che mostrare una persona, all’apparenza celebre e sicura di sé, nella sua fragilità, potesse essere utile agli altri. 

Quando si sono spenti i riflettori abbiamo avuto la consapevolezza di quello che abbiamo fatto. Al di là delle classifiche per noi è stato un Sanremo esattamente come lo desideravamo, volevamo portare un messaggio e siamo riusciti a farlo, abbiamo cantato e suonato come grandi professionisti e inoltre abbiamo dato il via alla seconda grande sfida, la tournée. Questo ormai da anni mi terrorizzava, ma andare incontro ai propri sogni tenendo per mano il coraggio e affrontando le paure non può che farti trovare le cose più belle. Ed è meraviglioso! 

E ora? Avete già nuovi progetti in cantiere? 

Per ora no. Vogliamo goderci appieno tutto quello che facciamo qui e ora, senza essere troppo concentrati sul futuro, rischiando di perdere il gusto del momento presente. L’unica cosa sicura è che nel futuro ci sarà la musica.

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