Leadership e Life Mentor. Professional Speaker e Autore. Consulente di benessere aziendale.
Licenziatario esclusivo per l’Italia dei corsi di Brian Tracy.
Referente per la leadership di “OSA Community” eccellenza di PMI italiane.
«Aiuto le persone a tirare fuori il meglio di loro stesse, a trovare il senso pieno della vita, raggiungendo il successo in tutti gli ambiti di essa. Le esperienze di vita, positive o negative, sono sempre fonte di apprendimento».
Buongiorno Michele e grazie per il tempo che ci dedichi. Ricopri molti ruoli che in realtà si intrecciano tra loro: che lavoro fai?
Sono leadership e life mentor. Aiuto le persone a dare il meglio di loro stesse. Accompagno uomini e donne al pieno successo in ambito personale, relazionale, professionale. Perché nessuno nasce leader, lo si diventa. Ma tutti possono esserlo. Il mio compito è offrire le precise conoscenze e attitudini per raggiungere veri obiettivi in armonia con i propri valori, utilizzando gli straordinari talenti che la vita ci ha donato. A volte questi talenti sono nascosti, ma basta poco per metterli in risalto. Inoltre, mi piace trasferire il segreto per vivere liberi dalla paura, da pensieri autolimitanti e da una falsa immagine di se stessi.
“Non puoi essere leader di nessun altro, se prima non lo sei di te stesso”. Non è una questione di censo, intelligenza, educazione o ambiente sociale: tutti sono chiamati al successo, alla leadership di se stessi, ma è fondamentale avere una visione. Quindi se vuoi essere leader, devi sapere chi sei, dove vuoi andare e perché. In particolare, in questa fase della mia professione aiuto imprenditori e professionisti. Sai, anche io all’inizio della carriera ho fatto l’imprenditore e poi il professionista, quindi è quasi come se stessi chiudendo un cerchio quando aiuto a superare le difficoltà che io ho vissuto in prima persona.
Entrare in contatto con tante persone che hanno incertezze da superare e insoddisfazioni da risolvere, non è sfiancante?
No, assolutamente. Fa parte del mio mestiere, che io interpreto come una missione. Mi sento realizzato e felice nel momento in cui lavoro, e proprio per questo diventa per me scontato entrare in contatto e affrontare tutte le debolezze, i dubbi, le fragilità, i limiti di una persona; anzi, è proprio in queste situazioni che il mio lavoro viene esaltato. Non c’è fatica, c’è solo gioia nel poter aiutare. Io fondamentalmente sono un ricercatore delle verità ultime e del comportamento umano, a partire dal mio, quindi posso aiutare a superare gli ostacoli proprio perché ci sono già passato.
Tutti gli imprenditori che ho supportato in questo percorso mi hanno detto che io ho cambiato loro la vita: questo non può essere vissuto se non con grande gioia e soddisfazione.
Hai effettuato parte della tua formazione e vissuto gran parte della tua vita all’estero. Come hai gestito il distacco o il mantenimento dei rapporti con gli affetti?
Sai, in realtà sono partito piuttosto giovane; ero un professionista trentenne con tante energie in tasca e tanta voglia di scoprire cosa mi avrebbe riservato il futuro. E soprattutto sono partito con la buona compagnia di mia moglie,
quindi il mio mondo più vicino era tutto con me. Ho vissuto all’estero per 25 anni e sono rientrato in Italia da poco tempo. Mi sono formato in Finanza a Londra, ho esercitato la professione di psicanalista in Francia, sono stato vice direttore del settore Italia presso una prestigiosa banca francese a Monte Carlo e a Parigi mi sono specializzato in Executive Coaching.
Visitando il tuo sito online (www.michelemoiso.com) mi ha colpita il fatto che una sola parola era scritta tra virgolette: fallimento. Confesso che ho qualche sospetto sulla scelta di virgolettare questo termine, ma vorrei che ci raccontassi la tua idea.
Certo! Il fallimento non esiste. [NdR: vedi la lezione impartita qualche settimana fa da Giannis Antetokounmpo, campione Nba, a un giornalista ripetitivo e provocatorio].
In Europa abbiamo una concezione opposta a quella americana del fallimento: i più grandi consulenti aziendali americani invitano a fallire, perché dietro ogni fallimento c’è apprendimento, sia di vita sia di business. Invece qui in Italia tendiamo a provare vergogna per ogni rovescio; io ritengo che esistano solo esperienze di vita, che vadano bene o male, ognuna di queste è fonte di consapevolezza e conoscenza. Ma solo per chi è disposto a guardarle con umiltà, allo scopo di imparare da ognuna di esse. I grandi campioni del tennis, altra mia grande passione, dicono “o vinco, o imparo”, ed è terribilmente vero.
Tu sei anche autore di libri.
Sì sono uno scrittore, ed ex giornalista pubblicista. I miei libri traggono spunto dalla mia esperienza di uomo e di professionista, riguardano i temi a me più cari: paura, ascolto, perdono. Sono affezionato alla fiaba che si sviluppa nella trilogia Il coniglio Pallino e la macchina del viceversa, che vuole educare l’essere umano a vivere senza paura; una fiaba straordinaria con una forte impronta cristiana, che è una parte molto importante del mio essere. L’equilibrio che ci supporta nella quotidianità e nelle scelte importanti è fondato su tre pilastri: quello psichico, quello fisico e quello spirituale. Solo con un buon equilibrio possiamo essere persone di successo.
A tal proposito, raccontaci: cosa è il successo per te.
Come ti dicevo, il successo deve essere considerato su tre livelli: psichico, fisico e spirituale, perché solo un perfetto cocktail di questi tre elementi permette una vita equilibrata e di successo, altrimenti prima o poi la vita presenta il conto. Il successo è una cosa che va oltre la fama, il denaro, il potere; le donne e gli uomini di successo sono persone che hanno capito il senso della loro vita e ogni giorno danno un significato a tutto ciò che fanno. Vivono pienamente il loro tempo, liberi dalla paura, dai condizionamenti educativi o sociali, hanno il coraggio di essere loro stessi. Non temono la solitudine delle scelte e sono coerenti a principi non negoziabili. Raggiungono obiettivi a 360° che possono essere professionali, personali, relazionali o qualsiasi cosa sia per loro importante. Infine per me il successo è por