Se a vent’anni avessi saputo ciò che sto per dirvi la mia vita sarebbe stata diversa. Non dico migliore o peggiore ma certamente diversa. Avrei evitato molti errori, mi sarei risparmiato parecchi mal di testa e avrei avuto più soddisfazioni. Poiché sentivo che mi mancava qualcosa, cercavo la soluzione per vivere meglio. Con questo obiettivo fisso nel cuore, ho cercato in ogni dove, in ogni cultura, leggendo migliaia di libri.
Grazie a questa determinazione, alle costanti ricerche e a molteplici esperienze professionali, a un certo punto della mia vita sono approdato a quella che ritengo essere stata una delle mie più importanti scoperte, e cioè: saper pensare significa saper vivere.
Tradotto in altri termini, la nostra vita è la risultante della qualità dei nostri pensieri. E questo in tutti gli ambiti: personale, relazionale, comportamentale, fisico, finanziario e professionale.
Ve lo dico in un altro modo: “Parlami dei tuoi pensieri e ti dirò chi sei, come vivi e quanto guadagni”. E ancora: “Ti dirò cosa ti blocca e cosa ti impedisce di vivere i tuoi talenti”. La corrispondenza è precisa e non fa distinzioni di ceto, colore, censo.
Allora possiamo giungere alla considerazione che la nostra vita non è diretta dalla fortuna o dalla sfortuna, ma dai nostri pensieri. Se pensiamo in modo opportuno, la vita sarà un successo, da tutti i punti di vista.Se invece viviamo di paure, dubbi, pensieri autolimitanti, sabotaggi interiori, false credenze, illusioni, confusioni, la vita sarà compromessa in ogni ambito.
Qualche esempio.
Immaginate un imprenditore che abbia paura di fare degli investimenti, di assumere del personale, di manifestare le proprie opinioni, di parlare in pubblico, di dire No. Quale futuro può avere la sua azienda?
Oppure:
“Possiamo Amare se pensiamo in termini egoistici?”
“Possiamo educare se pensiamo ad essere solo autoritari?”
“Possiamo ricevere se pensiamo solo a prendere?”
Capite dunque l’importanza di pensare, di pensare bene. Siamo in grado di farlo? Certo. Tutti possono.
Ma perché abbiamo così difficoltà ad uscire dall’abitudine dei pensieri negativi, di pessimismo, di mancanza, di paura? Perché viviamo in pensieri autolimitanti? Perché ci autosabotiamo, spesso senza rendercene conto?
I veri problemi nascono nei primi anni della nostra vita, da cosa ci hanno insegnato, da cosa abbiamo visto, sperimentato. Questo bagaglio di esperienze ha costruito un’immagine, l’immagine di noi stessi, e con essa pensiamo, viviamo, agiamo. Se in quei primi anni di vita non siamo stati stimati, incoraggiati, amati, tanto quanto era necessario o quanto volevamo, la nostra capacità di pensare ne risulterà condizionata.
Nessuna paura. Possiamo sanare ogni passato.
Dobbiamo solo imparare a pensare nei termini di abbondanza perché la vita è abbondanza. Inoltre, capire che tutto è pensiero e tutto nasce da un pensiero.
Se osservate con attenzione, non solo ogni oggetto che toccate, usate, guardate è il frutto di un pensiero, ma ogni azione, omissione, emozione,
stato d’animo — positivo o negativo — è la conseguenza di un pensiero.
Qualcuno ha detto che i pensieri sono cose. Ed è vero.
I pensieri si materializzano.
Ritengo che saper pensare sia il lavoro più importante, affascinante e divertente che ci possa essere; il lavoro che più di ogni altro dona pace, serenità, equilibrio. Ed è anche il più remunerato.
I manager più pagati sono quelli che pensano meglio. I Leader, poi, affinano la qualità del pensiero ogni giorno. Ma cosa vuol dire saper pensare?
Significa trovare una soluzione.
Creare una visione positiva.
Immaginare ciò che non esiste.
Nella certezza di esserne capaci.
Per il bene comune.
Nell’ambito di regole e di codici etici.
Senza paura.
Il Leader è colui o colei che si lancia nel mondo del pensare sapendo di riuscire.
Non per vanità, superbia o delirio di onnipotenza, ma semplicemente perché riconosce i suoi talenti e li vuole usare. E poiché tutti abbiamo straordinari talenti, tutti siamo chiamati a essere Leader, leader di noi stessi.
Pensate quanto siamo unici: non è mai esistito, non esiste e mai esisterà qualcuno uguale a noi. Anche le nostre impronte digitali lo confermano.
Se nella nostra adolescenza, qualcuno ci ha fatto credere di essere sbagliati o incapaci, perdoniamo quella menzogna.
Se ci hanno ingannato è perché lo sono stati a loro volta.
La verità è che noi meritiamo, valiamo, siamo degni.
Sappiamo creare. Immaginare. Risolvere. Dobbiamo solo convincerci di saperlo fare.
Leader si diventa, ogni giorno di più. Siamo tutti in grado di farlo.
A partire da questo momento, chi vuole, può iniziare ad affinare il proprio pensiero.
Buona Leadership!