Il valore dei legami di attaccamento nella propria vita affettiva
Nel precedente articolo “Perché vengo sempre lasciato?” abbiamo visto come i legami di attaccamento passati influiscano sulle nostre relazioni adulte. Ora vedremo come, partendo da un legame di attaccamento insicuro, sia possibile costruire una relazione di coppia gratificante.
Uno dei massimi esperti del legame di attaccamento è Bowlby, per il quale il formarsi di una coppia poggia sulle capacità del partner di confermare le rappresentazioni del sé e degli altri formatesi nella prima infanzia.
Può accadere a volte che il nostro dialogo interno porti a chiederci: è proprio vero che l’amore romantico non esiste nella realtà? è vero che i legami di coppia sono ricchi di passione nelle fasi iniziali, per poi affievolirsi col passare del tempo? E come scelgo il mio partner?
Proviamo a rispondere ad alcune di queste domande facendo riferimento proprio a Bowlby.
A partire dalla sua teoria dell’attaccamento, ipotizza una spiegazione di come un uomo nell’età adulta organizzi la propria vita affettiva in funzione dei passati legami di attaccamento.
Le relazioni della prima infanzia possono infatti avere un ruolo nel predire il futuro successo di una relazione di coppia.
L’attaccamento è il filo conduttore che unisce la coppia, è l’elemento che spinge i partner a provare determinate emozioni nel flusso della relazione. In particolare riguardo l’amore, un sentimento complesso nella vita adulta che si rifà al legame bambino-madre instaurato durante l’infanzia.
Quando parliamo di attaccamento abbiamo tre criteri da considerare:
- La ricerca della vicinanza con un’altra persona, detta figura di attaccamento;
- La reazione di protesta, attraverso comportamenti di attaccamento, all’emergere di una separazione.
(La separazione è percepita dalla figura attaccata come un “pericolo” per l’integrità della relazione).
- La base sicura, ossia quell’atmosfera di sicurezza instaurata con la figura di attaccamento in cui rifugiarsi al bisogno.
L’aver sviluppato un legame di attaccamento insicuro — elemento molto frequente nella popolazione — ci porterà ad essere desiderosi/bisognosi di una risposta affettiva, ma anche di essere scarsamente in grado di porci in una relazione di reciprocità e di sintonizzazione emotiva con il partner.
Ciò può mettere in atto una continua ricerca di conferma e rassicurazione, ansia e angoscia quando il partner magari va a cena con gli amici, gelosia immotivata, ansia generalizzata con il timore reale di una perdita imminente.
È possibile uscire da questa modalità relazionale affrontandola in un contesto terapeutico:
- che renda la persona consapevole dei suoi bisogni interiori e del funzionamento dei suoi legami affettivi;
- che la porti a vedere le possibili alternative come orizzonti di cambiamento.
Nel momento in cui riesco a sviluppare una buona sintonizzazione con i miei bisogni interni, sono in grado di vedermi come persona autonoma e capace di gratificazione, riconoscimento e validazione a prescindere dall’altro. Sperimenterò una libertà interiore che mi farà vivere la relazione con il mio partner non come persona bisognosa/dipendente/attaccata all’altra, ma come persona libera/autonoma/accanto all’altra.
Non esiste un’età in cui il cambiamento è possibile o limitato, ogni momento o fase della vita può essere un’opportunità, basta saperla cogliere!