sabato, Giugno 3, 2023

E’ arrivata l’Estate…è arrivato il circo

E finalmente estate è. Giornate lunghissime, aria caldissima, voglia di mare, di aperitivi in spiaggia, fritturine e spaghetti con le vongole. Ma soprattutto è arrivata puntuale e prepotente la voglia di mostrare ciò che molti tra noi non riescono ad esibire durante le altre stagioni.

Eh sì, perché questo trimestre dell’anno è il riscatto di tutti i maschietti ercolini che trascorrono i restanti nove mesi ad intristire la propria vita, nutrendosi di petti di pollo, riso basmati ed ettolitri di beveroni iperproteici tra un bilanciere e l’altro.

La stagione estiva rappresenta anche il periodo del riscatto di tutte le signorine che per dirla con eleganza… non sono state premiate dalla natura con lineamenti del volto particolarmente accattivanti, o tantomeno ricevendo in dono una dialettica espressiva ricca di charme e attraenza; l’unica cosa che trasformano in arma seduttiva sono attributi del corpo particolarmente sporgenti…

Purtroppo nelle stagioni buie e fredde, costrette da piumoni e vestiti avvolgenti, non riescono ad esprimere l’esibizione dei loro gioielli di famiglia, ovvero culi e tette da urlo che invece in questa fase dell’anno, per contrappasso, germogliano a crescita spontanea al pari di ibischi, oleandri e fichi(e)… d’India.

Caldo uguale mare. I lettini delle spiagge nell’Alto Adriatico e lungo la Riviera Romagnola si trasformano in veri e propri palcoscenici per queste icone stagionali del sex appeal balneare, abilissime nell’assumere in costume plastiche posizioni ai limiti del v.m. 18, per infierire ulteriormente verso lo sguardo ormonalizzato di noi grasso-dotati, furetti della buona tavola, fieri portatori di addominali ammorbiditi e manigliati da infiniti spritz invernali… e soprattutto, noi reduci da inenarrabili crociate notturne contro il salutismo alimentare e in difesa di ogni genere di libagione saporita ed ipercolesterolemizzante.

È la trasposizione in chiave reale della fiaba metaforica della formichina e della cicala. Noi abbiamo goduto per nove mesi ed ora è il momento loro. Già tutto questo potrebbe pure bastare ad impartirci la lezione del vero salutismo, invece loro, i muscolati/esagerati, protagonisti dell’estate svestita… loro no, loro non si accontentano di vincere, loro devono esagerare e lo fanno facendosi trovare praticamente ovunque, giorno e notte, lungo le spiagge e nei locali, con i loro muscoloni opulenti ed intenzionalmente mal coperti da queste camicette bianche sbottonate, oppure canotte attillatissime per evidenziare la totale assenza dei nostri amati lardominali.

Se parliamo invece delle succitate donne tetto/chiappate è pure peggio, è l’apoteosi dello spettacolo circense. Glutei da porto d’armi e scollature più vertiginose dei canaloni in cui si avventurava Reinhold Messner durante l’alpinismo estremo dei suoi tempi d’oro. Strutture dalle corporature Sex-eXXXtreme sorrette da tacchi altrettanto estremi per dopare ulteriormente il lato B di tali “innocenti” pargolette. Quelle che poi scelgono davvero di esagerare dopo aver trascorso nell’anonimato — leggi: “NoMiKaka nessuno” — le stagioni in cui erano costrette a coprirsi completamente, adesso si attrezzano anche con reggiseni più imbottiti di una televisione a centoventi pollici LCD a pixel autoilluminanti.

Ed è così che nelle spiagge e nelle festine in giardino a bordo piscina si cominciano a mescolare gli ercolini canottierati, le modelline autoctone (reduci dalla sagra paesana tipo quella della nutria, delle rane o del folpo), i Nerds dalle panze e dai portafogli entrambi gonfi (dove è assente la cultura fisica spesso regna quella economica) e le tetto/chiappate sexy come ultimo ingrediente della pozione magica. 

Ebbene è proprio in questo preciso istante che sotto ombrelloni e tramonti dai mille colori, si concretizza inesorabile la tempesta perfetta, inaugurando ufficialmente la stagione dell’Ammmore estivo (o più verosimilmente… della scappatella), detto anche, parafrasando un celebre film:

“Sogno di un casino di mezza estate”

Felici casini balneari a tutti.

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