L’ultimo modello della collezione Flybridge di Azimut Yachts,
l’Azimut 68, è uno yacht cosmopolita che mette al centro l’armatore. La proposta prevede tre layout di interni, pensati per i diversi stili di vita a bordo.
Grazie a una conoscenza capillare del mercato e degli armatori provenienti da tutto il mondo, il cantiere ha progettato uno yacht di 21 metri che si adatta ai desideri dell’armatore contemporaneo, sempre più desideroso di soluzioni “su misura” anche nei riguardi di barche più contenute nelle dimensioni.

I tratti di questo nuovo Azimut 68 sono puliti, armonici e leggeri.
Il design è stato firmato da Alberto Mancini, che da sempre si ispira al car design e ne fa tesoro per dare vita al suo linguaggio stilistico nel mondo nautico. Suoi tratti tipici sono la modellazione avanzata delle forme e la sostituzione di alcuni dettagli di acciaio con la vetroresina.
Anche con questo progetto Azimut Yachts, Mancini porta avanti un profondo rinnovamento stilistico caratterizzato da un’estrema pulizia di design e di tratto, dove le potenze scure sembrano fondersi con le finestrature che quasi si smaterializzano e conferiscono una grande leggerezza d’insieme.


L’arredo esterno richiama la linea concettuale degli ambienti interni: segue tratti fluidi e tondeggianti con parte della mobilia che sembra fluttuare.
Molto caratteristica è la seduta pozzetto, che grazie a un attento design sembra un divano self standing — un’ulteriore citazione dal mondo dei grandi yacht.
Achille Salvagni, che ha progettato gli ambienti interni, riporta sul nuovo 68 alcuni tratti tipici dei suoi più importanti progetti: le linee morbide e curve; gli spazi ampi disegnati per una convivialità informale e non ostentata; la sua grande pulizia estetica.

Tra i concetti fondamentali di questo ambizioso e originale progetto, ci sono alcuni punti importanti che lo distingueranno dagli altri yacht di dimensioni simili.
Il primo di questi, definito Lanterna dallo stesso Salvagni, è la soluzione adottata nel primo dei tre layout per conferire privacy alla cucina. Una riuscita esemplare dell’intento, in cui la luce fluisce liberamene e la percezione dello spazio risulta aumentata.
Soluzione importante e innovativa a livello di design, è l’inedita possibilità di chiudere un ambiente senza renderlo in nessun modo angusto. Questo è stato possibile attraverso un gioco di cannettato verticale e plexiglass, che separa i due ambienti in modo fisico ma quasi immateriale (quindi senza impatto a livello visivo).

Altra particolarità degli ambienti interni del 68, è la raffinata suite dell’armatore: di un lusso naturale e non artificioso, caratterizzata dalla possibilità di vivere all’insegna di un benessere vicino al moderno concetto di wellness.


La parte del bagno che contempla la zona lavabo, è stata infatti realizzata a vista in comunicazione diretta con la suite (separata solo da una porta scorrevole). Uno stile che ricorda l’atmosfera rilassata e serena di una moderna e raffinata spa.
A enfatizzare il dialogo tra i due ambienti, una parte del pavimento della suite propone una continuazione dell’effetto pietra presente nel bagno, in armonioso contrasto con la superficie soffice disposta intorno al letto.