Al giorno d’oggi siamo abituati a essere circondati dagli oroscopi; ce li troviamo sul quotidiano del mattino, sulla rivista settimanale, sui mensili. Se vogliamo possiamo scaricare l’app sul cellulare, per non parlare poi della televisione che ne fa addirittura dei programmi interi, pieni di futilità. Non è sempre stato così. Per delimitare un tempo, direi che fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale di Astrologia non se ne parlava: con il crescere del benessere, con il crescere della comunicazione, con gli spazi da riempire su giornali e televisioni, è diventato un argomento di moda. Il fatto strano è che, se anche quasi nessuno ci crede, le rubriche di Astrologia continuano imperterrite a essere sempre presenti, purtroppo solo con quella che ho già definito come “Astrologia da salotto”.
Agli albori della storia l’Astrologia non era alla portata di tutti — ovviamente mancava anche la cultura di base. L’Astrologo era un concentrato di cose: dallo scienziato al guaritore, dall’astronomo al matematico, dal consigliere politico a tutto quello che era inerente alla scienza allora conosciuta.
Lo studio dell’Astrologia veniva applicato solo per fare delle previsioni sui potenti, che avevano proprio questo tipo di studioso alla loro corte. Innumerevoli i casi di Astrologi di corte che furono fatti uccidere perché le loro previsioni non erano in sintonia con i voleri del regnante.
L’Astrologo più conosciuto del passato è stato Claudio Tolomeo, vissuto verso il 100 dopo Cristo in Egitto. Tolomeo era un matematico, geografo, astronomo e, di conseguenza, astrologo. È stato il promulgatore della famosa teoria “geocentrica”, nella quale si asseriva che la Terra era ferma e che tutti gli astri allora visibili le girassero intorno. Nonostante adesso si possa sorridere su questa teoria, ci sono voluti ben 1500 anni prima che Niccolò Copernico dimostrasse l’esatto contrario, cosa molto indigesta alla “nomenclatura” di allora: una vittima illustre fu il nostro amico Galileo Galilei, condannato dall’Inquisizione. Il resto è storia.
In questo contesto l’Astrologo era predisposto, come si può intuire, a degli studi molto allargati perché doveva cercare di prevedere eventuali problemi climatici, che fossero inondazioni o siccità, oppure problemi di carattere sanitario, tipo malattie o epidemie varie. Il tutto per salvaguardare la politica del regnante a cui era legato.
In parole povere l’Astrologo doveva essere preparato in tutte le scienze allora conosciute. E una delle branche di studio e di interesse divenne quella che oggi viene definita Astrologia Mondiale.
L’Astrologia Mondiale, quindi, si occupa degli eventi che succedono in tutto il mondo: non si indirizza sul singolo individuo ma sull’insieme degli eventi mondiali. Il più famoso Astrologo dei tempi moderni, il francese André Barbault (1 Ottobre 1921 – 7 Ottobre 2019), da poco scomparso all’età di 98 anni, ha studiato proprio questa parte dell’Astrologia.
André Barbault ha portato avanti la sua ricerca sugli eventi mondiali studiando i cicli dei pianeti che conosciamo e le loro velocità. Per velocità di un pianeta si intende il periodo di tempo che impiega per ritornare allo stesso punto o grado dello Zodiaco.
Il ciclo più semplice è quello del Sole che, ora più ora meno, completa il suo ciclo di un anno e alla stessa data è sempre presente allo stesso grado zodiacale.
Più complesso è il ciclo della Luna che dura molto meno, circa 28 giorni. Mercurio e Venere, perché vicini al Sole, hanno anch’essi un ciclo annuale. Marte invece compie il suo ciclo in circa 2 anni. Da qui in avanti abbiamo i cosiddetti pianeti lenti che iniziano con Giove che compie il suo ciclo in circa 12 anni, Saturno in circa 29 anni, Urano in circa 84 anni, Nettuno in circa 168 anni e infine Plutone in circa 248 anni.
Una cosa facilmente intuibile è che più un pianeta è distante dalla Terra e più tempo impiega a completare il giro dello Zodiaco; più difficile è raccapezzarci con le tempistiche dei pianeti che, come avete visto, hanno tempi molto diversi uno dall’altro.
La ricerca di Barbault si è focalizzata sul rapporto tra tutte queste velocità e gli eventi straordinari che sono avvenuti nel mondo in tutte le epoche storiche riscontrabili, e ha formulato delle teorie molto interessanti, basate soprattutto sullo studio dei cicli dei cinque pianeti lenti: Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Ora dobbiamo immaginare il cerchio Zodiacale come una grande ruota di “roulette”. Non è un esempio a caso perché la roulette ha 36 settori come lo Zodiaco ha 360 gradi (il trentasettesimo settore, lo Zero, è stato messo per far vincere di più il banco: battutona!). Immaginiamo poi di lanciare nel grande piatto dello Zodiaco queste cinque palline/pianeti prima descritte e vedremo che ognuna cadrà in qualche settore. Da questo settore poi, le nostre palline/pianeti cominceranno il loro viaggio, ognuna con la propria velocità. Immaginato tutto ciò è facile capire che nel tempo queste cinque palline/pianeti si troveranno nelle più svariate posizioni reciproche: ci sarà un tempo in cui si troveranno tutte vicine, un tempo in cui saranno equidistanti, un tempo in cui saranno metà di qua e metà di là. Ed è proprio su questo “caos” di posizioni planetarie che si è basata la teoria del grande astrologo francese.
La sintesi è la seguente:più questi cinque pianeti sono vicini e più problemi vive l’umanità, più sono lontani tra di loro e più l’umanità vive tempi sereni.
Ecco un piccolo antipasto: la prima grande epidemia riscontrabile storicamente è stata la cosiddetta Peste di Giustiniano. L’epidemia avvenne tra il 541 d.C. e il 700 d.C., causando la morte di circa 70 milioni di persone in tutto il mondo allora conosciuto, cioè dall’Europa all’Impero Bizantino d’Oriente. I nostri cinque pianeti lenti erano molto vicini: su un cerchio di 360 che è lo Zodiaco, erano racchiusi in un terzo di cerchio, circa 100 gradi.