sabato, Giugno 3, 2023

Amanti e terapia di coppia: ma qual è il legame da sistemare? 

«Il sesso è la negazione del contegno e dell’autorappresentazione, è l’esperienza che più di ogni altra ti mette davanti a quello che sei, e soprattutto a quello che non sei». (Diego de Silva)

Qualche anno fa mi sono imbattuta in questo libro che ha destato la mia curiosità: Terapia di coppia per amanti. Ho trovato questo titolo stimolante e ho scelto l’acquisto. È un romanzo a due voci, una maschile e una femminile, che ci raccontano la loro storia alternando i loro punti di vista: «ci sono fasi dell’amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». I protagonisti sono sposati (non tra di loro!) e vivono una passione vorace, un amore imprevisto che li travolge e li lega ancora di più. 

Viviana, donna vitale e trascinante, ha un conflitto interiore tra il restare amante e mitigare l’infelicità matrimoniale, oppure rompere con il marito e investire in una nuova vita. Modesto invece è sbrigativo, meno concettuale, “specialista” nell’autoassoluzione; lui sceglierebbe molto volentieri di proseguire la doppia vita a tempo indeterminato piuttosto che trovarsi in un nuovo matrimonio (già il suo gli basta e avanza).

Poi le variabili in gioco cominciano a fare leva sulle loro vite in modo sempre più marcato e come risultato Viviana convince Modesto ad andare insieme dallo psicoterapeuta nel disperato tentativo di salvare il loro rapporto. 

Terapia di coppia per amanti è una riflessione sui sentimenti, su come si intrecciano, si complicano, si scontrano con quelli dell’altro. È una finestra sul rapporto di coppia, su come le persone preferiscono ripetutamente entrare in conflitto, piuttosto che lasciarsi andare e affidarsi all’amore. 

«Se fosse vero amore non mi chiederesti di sposarti».

Eric Schmitt, l’autore della pièce teatrale Piccoli crimini coniugali, afferma: «se vedete un uomo e una donna davanti al sindaco o al prete, chiedetevi chi dei due sarà l’assassino». Terapia di coppia per amanti in parte si allinea a questa visione.

Secondo De Silva l’identikit dell’amante è: «un fazzoletto di terra a statuto speciale dove abbandonarti ai tuoi desideri più essenziali, provvisoriamente esentato dalle molteplici rotture che ti ammorbano l’esistenza quotidiana».

Durante tutta la narrazione Modesto e Viviana vivono il loro rapporto nella segretezza (essendo amanti). Questo si rivela essere un carburante potente all’inizio della loro storia, ma poi nel tempo si trasforma in un problema da dover gestire. Viviana stanca della situazione propone la terapia di coppia… in fondo, se il metodo è valido, perché non dovrebbe funzionare anche per loro? 

A questo punto siamo di fronte a un interrogativo curioso: cercare di sistemare il matrimonio (rapporto ufficiale) o la coppia clandestina (rapporto segreto)? Cosa comporta assumersi la responsabilità di tale scelta?

“Clandestine” e “ufficiali”, è solo questione di etichetta

Forse uno dei messaggi più importanti veicolati da Terapia di coppia per amanti, è che tra matrimonio e rapporto clandestino non c’è poi tanta differenza sul piano dei sentimenti e delle emozioni. Si tratta comunque di coppie, donne e uomini che danzano tra bisogni del singolo e bisogni congiunti. Un intreccio di incomprensioni, mancanze, fragilità; cui segue talvolta una vendetta e altre il tentativo di ricostruire o almeno riconciliare quanto più possibile con quello che già c’era. Qualsiasi rapporto a due può vivere tutto questo; ufficiale o clandestina è solo un’etichetta in più.

Quando la “danza” di coppia diventa troppo instabile arriva la crisi e si apre un bivio: lasciarsi o portare la relazione al livello successivo? Non sempre è una scelta facile perché uscire dal bivio significa assumersi la responsabilità e le conseguenze della propria scelta.

Elemento che condivido sempre con le persone che si rivolgono a me sia “ufficiali” che “ amanti” è che in terapia ci si arriva anche per lasciarsi, per essere accompagnati a farlo, per riattivare in ogni caso un processo. A volte ammettere che la relazione possa finire porta ad accettare il “rischio” di continuare a viverla. 

Tornando al libro, il bivio emerge nel momento in cui Viviana è stanca di condividere l’uomo che ama con un’altra donna (la moglie di Modesto!). Questo suo bisogno di esclusività porta (almeno dalla sua prospettiva) la relazione a un punto di svolta, uscendo dalla dimensione puramente erotica ed entrando nella visione di una vera coppia, che pianifica la vita con progetti e impegno reciproco.

Andare in terapia di coppia è il primo passo del cambiamento e andarci con l’amante anziché con il proprio partner in un certo senso preannuncia quale sia il rapporto che si vuole salvare. Poi quello che si salva davvero si vedrà “strada facendo”.

Quando la terapia di coppia ha funzionato?

Andare in terapia non significa affidare a qualcun altro la soluzione dei propri problemi. La terapia è uno strumento per dare il via a un processo che continuerà ed evolverà all’esterno dello studio, nella vita dei “protagonisti”. È in quel momento che si può dire “ha funzionato”.

E tu sei mai stato Modesto o Viviana? 

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